Per la Soprintendenza, coordinai i restauri a taluni strappi di affreschi trecenteschi nel Castello Naselli d’Aragona a Comiso e alla Badiazza di Piazza Armerina. Avviai varie ricerche archivistiche. Ravvisai persino che le Torri di Motta Sant’Anastasia e di Paternò fossero state collegate a vista con la Torre in contrada Ombra di Mascalucia (ora in ruderi), nel sistema peri-etneo di Torri Semaforiche per la segnalazione con cortine fumogene di eventuali incursioni piratesche nel territorio. L’eruzione del 1444 aveva sommerso la Torre di Ombra. In quella che ora è una cisterna, si erano rinvenute delle figurazioni parietali. Trovai in una tesi di laurea all’Università notizie storiche sul Palazzo Branciforti – Trabiadi Scordia.
Poi il Soprintendente, arch. Giuseppe Giaccone, andò a Palermo e nel ‘54 gli subentrò a Catania l’arch. Pietro Loiacono, che mi volle al suo fianco nella ricognizione dell’area Orientale isolana, che compimmo con l’autista Eugenio Costa.
Tra maggio e giugno, realizzai, per il Dancing Villa Cardì di Porto Ulisse, sei grandi pannelli a tempera con soggetti di vita contemporanea: Elezioni di Miss in passerella, Danzatori, Giocolieri, Miss sulla spiaggia e fotografi, Coppia al bar, Sci nautico..